CHI SIAMO
1987: dal desiderio di un gruppo di genitori di continuare ad educare cristianamente i propri figli nasce la nostra scuola con sede a Lecco, dedicata alla figura di un grande maestro nostro concittadino: Pietro Scola.
Pietro Scola nasce a Malgrate (Lecco) il 25 settembre 1936 da Colombo Regina, guantaia, e Carlo, camionista. Frequenta le scuole elementari a Malgrate e prosegue gli studi a Lecco, alla scuola media del Collegio Arcivescovile “A. Volta”. Consegue l’abilitazione magistrale nel 1954 all’Istituto “T. Ciceri” a Como. Nel 1955 inizia la sua attività di maestro elementare a Nibionno e in molti paesi della Brianza. Terminato il servizio militare, nel 1960 riprende l’insegnamento venendo assegnato per due anni alla “Casa dei ragazzi” di Olgiate Molgora, che ospita minori con gravi problemi di comportamento. A loro si dedica con passione, attenzione e soprattutto amore, riuscendo a coinvolgerli con successo nella sua azione educativa.
Un mese dopo aver iniziato questa esperienza scrive: “Mi avevano descritto i miei scolari come ragazzi vivaci, prepotenti, maleducati, in una parola anormali. Desideravo conoscerli. Non avevo ancora stabilito come mi sarei comportato con loro; avrei aspettato i primi giorni d’incontro. Una sola cosa era certa: li avrei amati tanto. […] Tre cose desideravo che i miei ragazzi avessero ad acquistare al più presto: imparare tanto a guardarmi negli occhi per dirmi tutto; non dire mai di no di fronte a qualsiasi compito senza prima aver tentato; desiderare tanto aiutare e servire gli altri”.
La maggior parte della sua attività di insegnante si svolge presso la scuola elementare di Malnago (Lecco). Iscritto alla Democrazia Cristiana, è eletto assessore all’istruzione del comune di Malgrate nel 1960 e rieletto nel 1965. Dal 1970 è sindaco del medesimo comune per 10 anni. Nel 1980 lascia l’amministrazione comunale per dedicarsi alla gestione dell’ospedale quale membro dell’esecutivo della U.S.S.L. lecchese.
Scrive:“[…] occorre capire che nella vita di un uomo è indispensabile essere disponibili, che l’impegno sociale è un dovere di ciascun uomo, che occorre dare senza in cambio pretendere”. L’insegnamento è per lui non solo un lavoro, ma la vita stessa: ama i bambini, valorizza ognuno per quello che può dare e lo sostiene apertamente. Questo dare fiducia stimola il bambino a rischiare, a impegnarsi totalmente dando il meglio di sé. Possiede la capacità di comunicare contenuti importanti e profondi in un linguaggio e con una modalità facilmente recepibili da un bambino, come le tematiche della mondialità, il rispetto per le altre culture, l’educazione civica. Dà molta importanza alla storia e alle tradizioni locali, così che ogni bambino possa prendere coscienza delle sue radici e consapevolezza di essere parte della storia stessa, con il suo paese, la sua famiglia, i suoi nonni e la sua gente. Valorizza il Natale e la Pasqua ed ogni festa facendo permeare tutto l’ambiente di questa atmosfera particolare in modo che i bambini vivano fin nel loro intimo queste occasioni di gioia, perché capisce che la dimensione religiosa è una delle più importanti della vita della persona. Per lui è fondamentale il rapporto di collaborazione fra insegnanti e genitori, che aiutano nelle varie attività (feste, sport, gite, etc..) e che vengono coinvolti anche in veste di esperti. Il 3 luglio 1983, muore in un tragico incidente stradale. Desiderando trovare una forma concreta per ricordarlo anche nel territorio lecchese, un gruppo di genitori e insegnanti nel 1987 sceglie di dedicargli la nuova scuola primaria cattolica, appena nata e rispondente a precisi ideali educativi che si ritrovano nel suo metodo d’insegnamento. “da parte di tutti si faccia davvero qualcosa, sul serio: ci si ami di più, si doni agli altri e per gli altri, senza domandare nulla; occorre dare, senza in cambio pretendere…” (da un discorso di Pietro Scola).